Francesco

Francesco Pietro Isidoro La Grassa (1802–1868), di Giuseppe e di Fara Sclafani, il famoso organaro
nato il 26 maggio 1802 a Palermo
coniugato il 2 novembre 1823 alla Zisa, Palermo
deceduto il 19 novembre 1868 a Cammarata (AG). 

Nell’Atto della Solenne Promessa di celebrare il matrimonio, Francesco viene descritto come di anni ventuno, nato in Palermo, di professione Ebanista, domiciliato in Boccadifalco, figlio del fu Giuseppe e della fu Fara Sclafani.

La promessa sposa è Maria Crocifissa Troja di anni sedici, nata a Palermo e domiciliata all’Uditore, figlia del fu Giuseppe e di Maria Anna Prestigiacomo. La celebrazione del matrimonio è avvenuta il 2 novembre 1823 nella Chiesa della Zisa.

Fonti

  • nascita:  battesimo del 27 maggio, Parrocchia Maria SS. del Soccorso Alterello di Baida (PA) (fonte V. Regina Organo a 7 tastiere);  certificato allegato al processetto matrimoniale
  • matrimonio: Palermo Archivio di Stato Matrimoni indici decennali 1820-1835;    integrale di matrimonio Comune di Palermo Stato Civile;   processetto matrimoniale
  • morte: integrale di morte Comune di Cammarata;    indice decennali Morti Palermo 1866 1875 

Sintesi degli interventi organari di Francesco, utile per ipotizzare la varie citta di residenza:

  • Chiesa Madre di Sciacca, Sciacca 1827 circa
  • Collegio di Maria in Santa Margherita (AG), 1831
  • San Michele, Sciacca 1832
  • San Pietro in Trapani, Trapani da 1836 a 1842
  • San Martino delle Scale, Palermo da 1852 a 1857
  • San Francesco di Paola, Palermo 1859

In rete troviamo numerosi riferimenti a Francesco l’organaro, alcuni sono:

Ma la descrizione più estesa, da cui molte delle descrizioni hanno tratto spunto, è il dolce e tenero racconto che il figlio Pietro fa del proprio padre Francesco al suo figliolo Francesco, che sarà a sua volta insigne architetto.
Questo racconto è riportato in appendice del libro Storia dell’Arte Organaria in Sicilia dal secolo XV al secolo XX di M. Damiano di Pasquale, edito in Palermo nel 1928.

Per gentile concessione del Maestro pubblichiamo questa Citazione dal libro: Alcune Testimonianze documentarie sull’Organaria Siciliana tra il 1600 e il 1800, Giov. Battista Vaglica, Abadir 2004

Nell’800 il gusto coloristico romantico si impone sempre più, e la linea costruttiva teatrale dell’Organo italiano ottocentesco, si afferma anche in Sicilia, assumendo, in alcuni casi, connotazioni particolari.
È il caso di Francesco La Grassa che incarna la tipologia dell’antico “mastro”, figura tipica dell’Artigiano siciliano, che si adegua a tutte le situazioni e che risolve tutti i problemi. Le peculiarità di questa figura sono state ben descritte nella biografia che l’omonimo nipote ha fatto del nonno:
Egli fu l’operaio perfetto di ogni singola arte. Egli fu falegname, tornitore, ebanista, fabbro, fonditore e meccanico; lavoratore delle pelli per la costruzione dei mantici; fabbricante dei tasti delle tastiere prendendo l’osso dei macellai, lavorando con strumenti speciali, dopo averlo stagionato all’azione solare. Fu stagnaro e aggiustatore meccanico in modo sorprendente escogitando i solventi per i suoi diversi metalli. Egli fu l’operaio eletto che seppe prodigiosamente costruire qualsiasi elemento cinematico degli organi: fu accordatore esimio ! Egli, digiuno di qualsiasi principio di fisica inventò quello che gli altri non osarono immaginare e vi riuscì in modo miracoloso, mentre gli altri non Lo hanno saputo copiare ! – Egli, fu scultore, ingegnere ed architetto insieme!

Ecco le tappe significative della sua vita:
1802 nasce a Boccadifalco (Pa)
1807 a cinque anni rimane orfano del padre
1808 a sei anni rimane orfano della madre e si trasferisce dallo zio paterno
1812 a 10 anni circa si trasferisce dalla nonna dopo la morte dello zio e della zia
1813 a 11 anni trova lavoro in una bottega di falegname
1816 a 14 anni costruisce il primo organo imitando lo strumento della chiesa Parrocchiale di Boccadifalco (Pa)
1817 a 15 anni si licenzia dalla bottega del falegname e comincia l’attività libera di organaro
1827 a 25 anni si trasferisce a Sciacca (Tp) per la costruzione dell’organo della Chiesa madre
1836 a 34 anni si trasferisce a Trapani per la costruzione dell’organo della chiesa di S. Pietro
1851 a 49 anni gli viene commissionato l’organo di S.Martino delle Scale a Monreale (Pa)
1859 a 51 anni l’organo della chiesa di S. Francesco di Paola a Palermo
1868 a 66 anni, il 19 novembre, muore a Cammarata (Ag)

La sua presenza come costruttore e restauratore è documentata a Chiusa Sclafani, Giuliana, Castelvetrano, Monreale, Palermo, Ribera. Ma di questi strumenti alcuni sono stati completamente trasformati o menomati, quello della chiesa di S.Vincenzo Ferreri a Carini, rimasto intatto negli anni, è in restauro, mentre è stato interamente restaurato dalla ditta Inzoli di Crema quello della chiesa di S. Pietro a Trapani.

Francesco La Grassa è stato un uomo del suo tempo; egli ha voluto fortemente ed inconsapevolmente testimoniare la cultura musicale bandistica propria della sua epoca; di contro, essendo venuto a conoscenza della tradizione isolana ha maturato negli anni la possibilità di sintetizzare il moderno con l’antico, pensando strumenti come quello della chiesa di S. Pietro a Trapani, dell’Abbazia di S. Martino delle Scale a Monreale (Pa), della Cattedrale di Monreale, dove ha ipotizzato con il collega Schifani un organo “a modo di presepio”.

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